Vimala Thakar Vivere

Un approccio scientifico all’ordine fisico e mentale include l’uso corretto delle parole. Quasi tutti noi siamo vittime dell’incessante verbalizzazione. Schiavi di verbalizzazioni infondate, imprecise, non scientifiche. Solo pochi di noi comprendono la continua verbalizzazione è uno dei maggiori ostacoli sulla via della meditazione.Perché si indulge nel parlare quando non è necessario, sia che si parli con gli altri o con se stessi? La costante verbalizzazione nuoce allo stato di rilassamento. E’ come la lebbra. Una volta che si radica nel terreno della coscienza, si espande in tutto l’essere. Quando parliamo ripetutamente delle cose accadute in passato o che possono accadere in futuro, rafforziamo la coscienza egoica . I ricercatori interessati alla meditazione devono imparare quando verbalizzare e quando no. Nel momento in cui una parola si manifesta nella mente, questa stimola un’associazione o un’emozione. Dovete vivere nel pensiero e quella emozione. Quando nasce un pensiero, questo vibra tutto attorno coinvolgendo gli altri. Se siete seri nella vita, non potete concettualizzare o verbalizzare casualmente. Il movimento casuale dei pensieri può distorcere la vita di altre persone, oltre che la propria. Niente può essere contenuto in compartimenti stagni nella vita, nulla può essere considerato privato, personale. La vita è una totalità omogenea. Se la verbalizzazione procede durante tutto il giorno, è impossibile fermare il movimento all’improvviso, anche se siamo fortemente interessati a esplorare la dimensione del silenzio. Dobbiamo comprendere che ogni verbalizzazione non necessaria rafforza il passato e condiziona il futuro.Quando l’approccio al movimento della parola è scientifico, non dobbiamo più controllare o dirigere la nostra parola.Non avvertiamo più la necessità di imporre il silenzio alla nostra mente. Qualsiasi restrizione è una forma di violenza. Ogni regola è una forma di sottile violenza contro se stessi.

Tratto da :”Vivere”