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Il distacco è diverso dalla rinuncia

Il distacco è diverso dalla rinuncia


Per essere distaccati, occorre rinunciare a tutto?

Spesso immaginiamo che una persona distaccata sia indifferente verso chi gli sta intorno e indisposta verso le cose che gli ricordano ciò a cui ha rinunciato. Questo non è vero. Il distacco è possibile solo per coloro che rimangono inalterati o indisturbati da ogni situazione della vita. Solo coloro i quali sono in grado di mantenere l’equilibrio di fronte al successo ed al fallimento, all’amore e all’odio, al dolore e al piacere, sono veramente indipendenti.

Con l’attaccamento nasce la dipendenza nei confronti dell’oggetto del vostro attaccamento e con la dipendenza sopraggiunge anche la schiavitù. Se l’oggetto dell’attaccamento è fuori dalla vostra portata, diverrete infelici e bramosi. Se poi riuscirete a possederlo, sarete nel costante timore di perderlo. In tal modo, la vostra libertà di espressione, i vostri modelli di comportamento e di vedere la vita diverranno limitati.

Con l’attaccamento l’idea del possesso, dell’appartenere – la mia casa, la mia macchina, la mia famiglia, la mia ricchezza  si rafforza. Questo senso di appartenenza è un risultato dell’ego inferiore. Con ogni nuovo possesso il vostro ego sarà rafforzato e lo diventerà sempre di più fino a quando i beni posseduti inizieranno a dominare e controllare la vostra vita.

Immaginate un uomo enorme incatenato al suolo che, sembra, non abbia una via di fuga. Questo è il modo in cui stiamo incatenati agli oggetti del nostro attaccamento!Il distacco, invece, sviluppa libertà di pensiero, parola e azione. Vi libera dalle catene che vi legano ad un livello ordinario di consapevolezza. Colui che è libero dagli attaccamenti può godere di ogni piacere della vita, acquisire benessere, creare una famiglia che ama, mantenere sotto controllo la propria attività lavorativa per quanto impegnativa essa sia: difficilmente ne sarà soggiogato! Egli riuscirà a godere di tutto, ma come padrone e non come schiavo. Grazie al distacco, è possibile sviluppare una libertà interiore o indipendenza, che nulla può intaccare. Nessuna avversità può colpire chi è libero dagli attaccamenti, e nessun successo, per quanto immenso, lo può influenzare, perché egli ha sviluppato l’equanimità. Questo è il modo per diventare padroni di sé stessi in ogni situazione.

Il distacco deve essere inteso come la capacità di rimanere inalterati a fronte alle prove e alle tribolazioni della vita. Con il distacco si realizza un immenso senso di amore e di unità con ciò che ci circonda. Si comprenderà che in passato si è amato perché si era dipendenti dall’ oggetto dell’amore ed era solo tale dipendenza a determinare la propria felicità. E così, si è smesso di amare. Tuttavia, con il distacco, realizzerete che l’amore che non è vincolato o limitato dalle proprie simpatie o antipatie, né tanto meno da bramosie o ambizione. L’amore è privo di motivi personali.

Swami Satyasangananda Saraswati – tratto da http://www.yogamag.net

La pratica del non-attaccamento ci permette di controllare le emozioni e i sentimenti in relazione agli attaccamenti esistenti nella nostra vita, e impedisce che siano questi ultimi a controllarci.

Nella pratica dello yoga possiamo porci nella condizione di lasciar andare le tensioni e le rigidità, lasciare che le cose scorrano e vadano nella direzione giusta evitando di voler trattenere i risultati dell’azione.

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