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Asana e Pranayama

Asana e Pranayama

ASANA e PRANAYAMA
“I conduttori di Prana”

Se lo scopo dello Yoga sono la meditazione e l’autoconsapevolezza, per quale motivo abbiamo bisogno di praticare asana e pranayama? Perchè non si pratica la meditazione direttamente?

Sfortunatamente sono poche le persone che comprendono il vero obiettivo che sta dietro alla pratica di asana e pranayama. Vengono utilizzate per la salute, per la bellezza del corpo, come pratiche di body building, ecc.. e anche come un’attrazione da circo. Spesso le persone non hanno assolutamente la conoscenza di ciò a cui asana e pranayama sono destinati.
Sembra come nella profezia di Isaia “Sentire e sentire, ma mai comprendere; vedere e vedere ma mai percepire.” (Isaia 6:9)

L’obiettivo di asana e pranayama è quello di preparare il corpo e la mente per la meditazione. In meditazione si produce energia fisica, mentale e psichica. Ma se corpo e mente non sono pronti e le energie non sono bilanciate si genera conflitto. La mente soffre perchè è incapace di concentrarsi. Il corpo soffre perchè non è in grado di mantenere ferma la posizione per un lungo periodo di tempo. Tutte le facoltà di corpo e mente vengono stimolate, ma senza controllo. Il sistema nervoso non è in grado di fare i conti con l’afflusso di energia e per questo si genera sempre più tensione. Il praticante lamenta dolore negli arti, difficoltà nel respirare e incapacità a raggiungere la concentrazione. Spesso si manifestano spasmi nella muscolatura.
E’ questo il modo per meditare? Paramahamsa Satyananda diceva: “La meditazione può portare al superamento della dualità.” Ma come possiamo sperare di arrivare a quello stadio, se dobbiamo affrontare così tanti problemi dentro di noi durante la pratica meditativa?

Una centrale produce energia elettrica, ma prima di poter utilizzare l’elettricità abbiamo bisogno di poli, fili, fusibili e interruttori per dirigerla dove serve. La stessa cosa succede nel corpo. Durante la meditazione si genera energia. Il cuore è il generatore, i polmoni sono i trasformatori, il sistema nervoso rappresenta i fili elettrici, la mente è l’interruttore principale e le ghiandole sono altri interruttori localizzati in punti differenti del circuito. Ogni organo del corpo ha un ruolo fondamentale nel processo meditativo.

Le asana preparano il corpo per la meditazione: stimolano le ghiandole; purificano il fegato, i polmoni e il cuore; portano sangue agli organi; sciolgono muscoli e articolazioni e danno flessibilità al corpo. I pranayama generano Prana (energia vitale), purificano e rivitalizzano il sistema nervoso.

Lo scopo di asana e pranayama è quello di bilanciare i differenti impulsi nervosi che arrivano al corpo e alla mente a causa dei sensi, e di concentrare le forze praniche all’interno del corpo.

Quando il respiro è controllato, il cuore batte in modo ritmico, le ghiandole funzionano correttamente e il sistema nervoso è coordinato, allora si può mantenere facilmente la postura meditativa. Quando c’è prana sufficiente e ben distribuito in tutto il corpo, la mente diventa calma e unidirezionata. Si è in grado di concentrarsi, le energie sono in equilibrio, i canali in cui il prana scorre sono ben aperti e si può iniziare a meditare.

Quando si raggiunge questo livello di preparazione, le due componenti del sistema nervoso autonomo (simpatico e parasimpatico) sono state entrambe stimolate. Ciò significa che una grande quantità di afflusso sanguigno raggiunge tutte le parti del corpo, soprattutto il cervello. Questo stimola il cervello più del normale col risultato di una consapevolezza maggiormente amplificata. Contemporaneamente il battito cardiaco si calma, il respiro si allunga e il sistema digestivo rallenta (ecco perchè non bisogna praticare meditazione a stomaco pieno). Tutte le funzioni automatiche del corpo si calmano e si crea uno stato di completo rilassamento. Ma la mente diviene sempre più presente. Quando la mente si fa calma, attenta, unidirezionale e concentrata senza distrazioni, quella è la Meditazione.

Sono poche le persone in grado di meditare. Ciò che la maggior parte dei praticanti sperimenta quando si siede in meditazione, sono le attività della mente subconscia ed inconscia. La mente lavora su 4 livelli: conscio, subconscio, inconscio e super-conscio.Meditazione è quando si entra in contatto con la dimensione super-conscia. Ma per arrivare a questo, bisogna passare attraverso subconscio e inconscio.

La mente subconscia agisce come censore degli innumerevoli pezzi di informazione che raggiungono il cervello attraverso i sensi, ad ogni secondo. Molto spesso il subconscio sopprime informazioni che potrebbero causare stress alla mente conscia. Tutte queste impressioni soppresse vengono immagazzinate nella mente inconscia, dove spesso generano blocchi psicologici. Ad esempio, un bambino assiste ad un brutto incidente, e la sua mente subconscia seppellisce l’impressione negativa nel suo inconscio. Ma da quel momento in avanti, il bambino ha terrore del sangue senza ricordarsi il perchè. Questo è il modo in cui si creano molti disturbi psicologici.

Per raggiungere lo stato meditativo, bisogna trovare la via, attraverso questi blocchi nascosti in profondità, verso il super-conscio. Questo è il motivo per cui molte persone possono avere esperienze spiacevoli durante il rilassamento profondo o le pratiche premeditative. Quando la mente conscia e subconscia sono rilassate, l’inconscio non è più soppresso e molte impressioni spiacevoli sepolte possone emergere al livello conscio. Spesso questo prende la forma di visioni orribili, mostri, strani fenomeni uditivi o altre interferenze. A tutto ciò bisognerebbe dare il benvenuto senza sentirsi spaventati. Bisogna ricordarsi che sono esperienze che provengono da dentro e che non possono farci del male. D’altro canto, molte persone hanno anche piacevoli esperienze durante questo processo.

La Meditazione si realizza quando le barriere della mente conscia, subconscia e inconscia vengono superate, e si raggiunge la mente super-conscia. Asana e pranayama sono quindi importanti quanto la meditazione stessa. Sono le chiavi con cui apriamo le porte dei magazzini di energia, e per questo sono definiti come “Conduttori di Prana”


Swami Niranjanananda Saraswati

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