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Qi (“forza vitale”) è un concetto complesso utilizzato per descrivere le energie fisiche e psicologiche che permeano tutto ciò che esiste. All’inizio della filosofia taoista, venivano sviluppati metodi per controllare e modificare il proprio qi, in modo che la forma fisica e la forza spirituale consentissero una vita più lunga. Esercizi di meditazione simili guadagnarono presto un posto d’onore nelle pratiche di guarigione cinesi.

 

Si credeva che il Qigong (“disciplina della forza vitale”), un allenamento che combina tecniche di meditazione, rilassamento e respirazione con elementi delle arti marziali, prevenisse le malattie e aiutasse ad allungare la vita se eseguito correttamente.

Strettamente connesso al qigong ma considerato una disciplina separata è il taiji quan (“il pugno supremo supremo”): un metodo per condizionare il corpo e la mente che è radicato nell’esercizio e nella meditazione tra i monaci buddisti e Taoisti.

 

L’allenamento nel taiji quan aiuta ad armonizzare le forze complementari di yin e yang, con l’unione assoluta di entrambi – il taiji – come obiettivo finale. Questa unità è rappresentata dai simboli nero (yin) e bianco (yang) che formano una forma rotonda (taijitu).

 

Al centro degli esercizi di tai chi  quan ci sono le posizioni e i movimenti meticolosamente coreografati che si alternano in un ritmo costante, con posizioni che cambiano in modo fluido e armonico.